Mittwoch, 27. Januar 2010

Text about Audio/ Visual Concert at Goethe Institut Roma 20th Jan | What’s Happening?! by Fabio Perletta (italian)


Goethe Institut Roma | What’s Happening?!

Nocci Live Electronics
Tetraktis Percussion
Philipp Geist Videoart



Mer 20 gennaio 2010What’s Happening?! è un evento imperdibile.
Ospite indiscusso della serata è il tedesco Philipp Geist, artista di fama nella scena delle arti visive mondiali, attento sperimentatore di forme espressive orientate verso la videoarte che abbiamo già avuto modo di apprezzare durante la videoinstallazione “Time Lines” effettuata sulla facciata del Palazzo delle Esposizioni nel corso della notte bianca capitolina del 2007.
I percussionisti Tetraktis, attivi da circa quindici anni nei circuiti della musica contemporanea, propongono un set formato da una complessa struttura di strumenti ritmici e non solo: cajon, piatti tagliati a spirale, bicchieri, tazze da the, strumenti autocostruiti; un enorme gong e una gran cassa da orchestra padroneggiano l’intera ensemble.
Fabrizio Nocci è un compositore che vanta collaborazioni con grandi artisti italiani e mondiali: gli stessi Tetraktis e Geist, Lillevan (il fondatore dei Rechenzentrum), Lorenzo Oggiano. Le sue sperimentazioni nel campo della musica elettronica sono state presentate in alcuni dei più importanti festival italiani e arrivano anche a Berlino (ricordiamo la performance “Electronic Church” con Geist) e a New York con l’artista visiva Chika.
I nostri ospiti propongono un orgia di frequenze, manipolazioni sonore, pulsazioni elettroacustiche e delizie visive già presentate in occasione del Musea Festival a Reggio Calabria nell’anno passato.
Assistiamo dunque ad uno spettacolo improvvisato piuttosto invasivo, di cui è difficile distinguere i punti cardini, dove ciascun elemento è affidato all’interazione degli artisti in tempo reale.
I suoni di Nocci delineano una forte tendenza al rumore nella sua accezione più corporea, densi drones di basse frequenze si alternano ad improvvise sfuriate di acide sonorità digitali; non c’è spazio per la melodia se non in alcune brevi parentesi in cui la partitura viene scomposta a favore di manipolazioni elettroniche che la rendono pressoché irriconoscibile ai più.
Dal loro canto i Tetraktis scandiscono la foresta di informazioni provenienti dai suoni e dalle immagini, una sapiente miscela di suoni arricchisce la performance di elementi che danno compattezza all’intero spettacolo. I tre maneggiano con cura e determinazione gli strumenti toccandoli, sfiorandoli, giocando con le risonanze armoniche, dando luogo a concretismi di natura eterogenea e a pattern tribali.
In ultima istanza i video sono fortemente riconducibili ad un’estetica pittorica a noi nota, la miriade di immagini astratte fanno il verso a De Kooning e ricordano le pennellate di Gorky trasposte in chiave pop. I passaggi di colore accompagnano le textures musicali nel loro evolversi in bilico fra disturbi cacofonici e atmosfere leggermente sommesse.
Ciò che rimane nella memoria è l’impatto che si ha di fronte ad uno spettacolo tale. Di sicuro non si ricorderanno i momenti salienti, benché ce ne siano. Ma è l’indeterminazione la chiave di lettura di questa proposta multimediale, concetto tanto pericoloso quanto evocativo e attraente, che invita a riflettere sugli sviluppi dell’arte sempre più orientata verso la contaminazione di linguaggi diversi.

Fabio Perletta